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di parenchimi ghiandolari, quali fegato, ghiandole salivari, ecc.; 4.o granuli d’amido (fig. 36 c) di diversa specie (riso, patate, frumento), che
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4.o Leucociti. I leucociti trovansi in certo numero regolarmente nel vomito, provenienti sia dalle mucose accatarrate, sia dalla saliva. Per l’azione
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(fig. 37 b) (sin. cryptococcus cerevisiae) consta soltanto di cellule rotonde o, più spesso, ovali, lunghe 4-8 µ, a contorno spiccato, e ad aspetto che
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4.o Parassiti vegetali. Fra essi meritano menzione i batterî (fig. 38 d) che o sferici o, più spesso, allungati a bastoncino si trovano costantemente
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Nella fig. 40 (tav. 4.a) ho ritratto le uova che possono trovarsi nelle feci. Nella descrizione, che do qui sotto, le dimensioni delle uova furono da
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feci si trovano in buona parte già in segmentazione (fig. 40 c, c'), con 2-4-6 cellule. Fuori dell’uomo le uova si sviluppano rapidamente; sicchè si
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piccola testa di spillo, rotondo-piriforme, con un rostro circondato da circa 26-32 uncini, e con 4 ventose abbastanza sporgenti da dare alla testa
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soltanto al principio del processo, col tuorlo diviso in 2-4-8 cellule. Ma se le feci si lasciano a sè (quando non siano, però, troppo molli o
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e il terzo posteriore del corpo; l’utero-ovidotto contiene 4 a 9 uova mature o prossime a maturazione, Fig.XXXIII. non segmentate, o segmentate
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’intestino e lo strato muscolo-dermico, lungo 4-5 µ, largo 3 µ; è il rudimento genitale. La coda ha grossa base, e termina a punta molto affilata.
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delle Hexamite, nelle feci di 4 individui sofferenti di enterocolite catarrale acuta, sopravvenuta in forma epidemica a Rovellasca (Provincia di Como
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Tra i parassiti d’infima classe che si possono trovare nelle feci abbiamo anche degli infusori: 1.o il paramaecium coli (tav. 4, fìg. 41.) trovato da
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gocciole adipose; 3.o numerosi granuli proteici; 4.o cristalli di colesterina; 5.o immensa quantità di granuli e concrezioni grosse 2-30-40 µ, omogenee
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84. 4.o Globuli sanguigni rossi (fig. 44 e). - A seconda della quantità loro, e di quella degli altri elementi cui sono commisti, danno allo sputo
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glicerina; 3.o granuli d'amido (Tav. 4.a, fig. 36 c). In ogni preparato se ne trova sempre qualcuno, precipitatovi dall’aria atmosferica, ove stava sospeso
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lavoro di E. UNGARUNGAR, Centralblatt für klin. Medicin 1880, N. 4, pag. 49., il quale in 23 ammalati d’asma bronchiale trovò costantemente i
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incontrano dei globuli che superano queste cifre, e, per converso, altri (e in maggior numero) che non ci arrivano, misurando appena 4-5 µ (globulini).
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filamenti dello stesso leptothrix, affatto simili a quelli della mucosa boccale, ed ora assai lunghi, ora sotto forma di bacilli di 4-6-8 µ di
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consistente, mucoso, bianco-latteo (lochi bianchi o lattei) che nelle donne lattanti può durare 3-4 settimane con graduata diminuzione, mentre nelle non
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107. Prima della secrezione del vero latte, incominciando dal 3.o 4.o 5.o mese di gravidanza, la mammella secerne un liquido di vario aspetto, cui si
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4.o Globuli lattei (fig. 58 a). Son globuli di grasso, dotati del solito aspetto brillante, e di svariata grossezza. Alcuni sono come minuti
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4.o Sostanze coloranti della bile nell’orina. Quando esse non sono soverchiamente alterate possono essere dimostrate con certezza.
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per indicare in digrosso se un orina è ricca di questo cromogeno; si versano in un tubo d’assaggio o in una capsula di porcellana 3-4 Cc. di acido
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Da un obbiettivo L che essenzialmente può essere costituito d’una sola lente, ma che ora, di regola, è rappresentato da un sistema di 3 o 4 lenti
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120. 4.o Cilindri orinosi. - Già più addietro abbiamo veduto come gli ammassi di globuli rossi, di cellule epiteliche, ecc. che provengono dal rene
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che il numero dei globuli nelle malattie può diminuire fino ad essere meno di 1/4 o di 1/5 e perfino di 1/10 di questa media stessa.
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, se si aggiunge al preparato una goccia di carbonato d’ammoniaca (1 su 4 parti d’acqua), diventano opachi, rugosi, corrosi agli spigoli, mentre i
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deduce dallo spessore che Fig 4. Fig 1. Fig 5. Fig 2. Fig 3. devesi dare allo strato per poter vedere appena appena distinta la fiamma di una candela
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4.o Si mescolano i 10 mm. cubici col mezzo centimetro di soluzione sodica. Per far ciò si immerge la punta della pipetta nella soluzione sodica, e si
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All’istrumento sono aggiunte: due provettine a fondo piatto contenenti 2-4 cent. cubi di liquido; una pipetta graduata per mezzo e per un cent, cubo
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alla pelle, e conseguentemente l’altezza della colonna nella pipetta si abbassa; si danno cosi 3, 4, 5 colpettini, fino a che il limite superiore
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4.o A questo punto s’innalza lo strumento, lo si dirige contro una superficie bianca bene illuminata, od anche direttamente verso il cielo
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4. Scelta del microscopio. - Nello scegliere il microscopio la maggiore attenzione deve essere rivolta alla parte ottica. Sono necessari almeno due
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sopradescritti, e lo si esamina allo spettroscopio. Se il liquido contiene ossiemoglobina in sufficiente concentrazione (fino alla diluzione di 4/40,000
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che, esaminata allo spettroscopio, presenta le strie d’assorbimento dell’ematina acida (Fig. VI. 4). Si vede, cioè, una stria nell’estremo rosso, in
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spettro dell’ematina in soluzione acida (Fig. VI. 4). Si fa evaporare, il residuo si scioglie in potassa caustica allungata, e si aggiunge qualche goccia
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qualche granulo; 3.o di leucociti in iscarso numero; 4.o di cellule più grosse (alcune delle quali raggiungono il diametro di 40-60 µ) incolori, mono-o
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assai grosse (30 µ. e più) piene di gocciole adipose (d); 3.o cellule protoplasmatiche, spesso allungate, con nucleo nucleolato (b); 4.o cellule ed
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gocciole adipose piuttosto grosse (c); 4.o ammassi di numerosi leucociti, rotondi, granulosi (d); 5.o grande quantità di granuli detritus.
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contenevano 4 litri circa di un liquido rosso-giallo, del peso sp. di 1022, con enorme quantità di albumina, e con un copioso sedimento costituito: da enorme
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Il modello di microscopio forse più in uso è il N.o VIII di HARTNACK e PRAZMOWSKI che è assai comodo, e che, munito degli oculari 2, 3 e 4 (di cui il
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4.o In molte raccolte purulente trovansi delle grosse cellule, che raggiungono facilmente i 30-40 µ di diametro; presentano un nucleo ovale disposto
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, e mostran meglio la loro forma e le loro dimensioni (lunghi 4-12 µ, larghi 1,5-4 µ).
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Un modello più modesto, ma pur buono è il N.o 7 di SEIBERTe KRAFFT È provvisto degli oculari 1 e 3 e degli obbiettivi 2 e 5 a, e dà 4 ingrandimenti
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Gli elementi del fungo sono costituiti: 1.o da spore (fig. 29 c) rotondeggianti, della grossezza media di 4-6 µ, con estremi di 3-8 µ, fornite di un
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di 6 µ, con estremi di 4 e di 8 µ rotonde, od ovali, o (specialmente quando sono disposte in file) rettangolari ad angoli arrotondati (fig. 33 d). In
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, mentre mancano di regola nei casi inveteratiNEUMANN, Hautkrankheiten. 4.a ed. Wien 1876, pag. 639..
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. Secondo quest’autore il fungo consterebbe di sole spore sferiche di 2-4-5 µ di diametro, talora riunite in 5-6 a coroncina. - In tre casi di porrigo
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che un terzo della cisti, e vi sta piegato a spirale, formando 2, 3 fin 4 giri. Sono rare le cisti che contengono 2 vermi o 3. - Spesso attorno alla
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affezione (Tav. 2a, fìg. 24), che passa spesso inosservata, e che è abbastanza comune, i peli della barba esaminati ad occhio nudo presentano 1, 2, 4 e più
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